Origini e benefici del respiro

Anche se nella mia esperienza il respiro è Uno, molte sono le tecniche che con il suo utilizzo hanno fatto la storia della medicina olistica. Tra queste possiamo annoverare il rebirthing, creato da Leonard Orr, che ha l'obiettivo di portare consapevolezza al trauma di nascita e al vissuto prenatale nell'utero materno o la respirazione olotropica, scoperta da Stanislav Grof, psichiatra ceco che tramite i suoi studi sulle gravi malattie mentali, ha ampliato la ricerca della psiche agli stati alterati di coscienza, indotti tramite questo tipo di respirazione, scoprendo che aveva effetti simili a quelli dell'LSD, somministrato negli ospedali negli anni novanta proprio a scopo terapeutico. Più comunemente queste e altre tecniche che utilizzano il respiro come strumento principe vengono raggruppate tra quelle che si definiscono tecniche di breathwork, respiro consapevole o circolare.

La loro origine però si perde nella notte dei tempi, infatti l'essere umano, trattandosi per natura di un essere respirante ha da sempre utilizzato il respiro a scopo terapeutico. La prova più diffusa e documentata che possediamo è quella che proviene da oriente, in particolare dall'India, in cui nasce lo Yoga, di cui si stimano le origini nel 3.000 a.C., o la meditazione Vipassana, diffusasi anche in occidente, le cui origini precedono l'avvento del buddismo. Ma è nello sciamanismo che la funzione del respiro sprofonda le proprie ancestrali radici. Le pratiche sciamaniche infatti si avvalgono dell'utilizzo di danza, canto e in certe tradizioni di strumenti a fiato per indurre stati alterati di coscienza, e di queste tre forme d'arte il respiro ne è il padrone. Possono esserne una testimonianza alcune popolazioni africane (come i Dogon del Mali), che nelle loro danze e nei loro rituali di possessione fanno sfoggio dell'iperventilazione e quindi del controllo del respiro per indurre la trance a scopo terapeutico. Con gli stati alterati di coscienza il cerchio quindi si chiude, poiché è interessante sottolineare come nonostante le differenze culturali e le distanze, ci siano delle comunanze tra tutti gli esseri umani ed il respiro, oltre che per natura, anche per cultura, è proprio una di queste. Si potrebbe infine ancora spaziare con gli esempi citando le danze sufi, il tai chi, o altro ancora, ma molto più importante potrebbe essere focalizzarsi sui benefici del respiro consapevole.

La medicina allopatica definisce iperventilazione (letteralmente "respirazione eccessiva"), una respirazione affannosa generalmente scatenata dalla paura. Quando questo si verifica la quantità di ossigeno assunta è superiore a quella media, di conseguenza anche l'anidride carbonica che si espelle sarà superiore e genererà uno slittamento del Ph del sangue verso una maggiore alcalinità (alcalosi). L'alcalosi a volte può provocare una carenza a livello del sistema muscolare, crampi o spasmi che in gergo si definiscono tetania.

Tuttavia questi fenomeni di tensione muscolare, se la respirazione non viene interrotta, migliorano fino a sfociare in momenti di assoluta beatitudine e assenza di crampi. In questi casi il respiro viene proprio liberato, ed è quello che accade nelle sedute di breathwork e respiro consapevole, che con l'aumento della percentuale di ossigeno nel sangue contribuisce a migliorare i processi metabolici consentendo all'organismo, grazie a questa sovrabbondanza di energia, di risolvere problemi presenti da tempo. Noto è anche che alcune malattie sono dovute alla carenza di ossigeno nelle cellule, la respirazione profonda stimola quindi i processi di guarigione inondando il corpo di ossigeno e dimostrandosi un sostegno e un complemento alle terapie della medicina ufficiale. In generale il respiro consapevole stimola la rigenerazione, aumenta l'aspettativa di vita, migliora il rendimento e la vitalità. In ambito psichico inoltre l'enorme apporto di energia può dissolvere anche blocchi molto antichi e riportare movimento in temi da tempo statici, mettendo in moto processi di sviluppo mirati alla realizzazione di questa esperienza come una condizione duratura.

Alberto Fragasso

Bibliografia: - Rudiger Dajlke, Andreas Neumann, La straordinaria forza terapeutica del respiro, Tecniche Nuove, 2003, Milano. - Alessandro D'Orlando, Intelligenza emotiva e respiro, Edizioni Amrita, 2006, Torino. - Roberto Beneduce, Trance e possessione in Africa, Bollati Boringhieri Edizioni, 2006, Torino.